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Oggi nasceva Giorgio Carana

Enna 1952. Oggi nasceva il cantante chitarrista Giorgio Carana.

Raggiunge le prime conquiste artistiche già all’età di 16 anni e con le sue prime formazioni band suona da spalla a celebrità nazionali come I Camaleonti, I Vianella, Alan Sorrenti, Gli Showmen, Il Perigeo, Stormy Six. Nel 1972 è il vincitore insieme al suo gruppo “Adelfi” del concorso nazionale Enal che conta centinaia di gruppi partecipanti, avendo così diritto alla vetrina televisiva di Rai 1 in “Piccola Ribalta” e incidendo un 45 giri inedito. Dedicatosi fino a quel momento alla ricerca rock, rinuncia insieme ai suoi compagni la conseguente offerta di diventare “i cugini di campagna”. Già dal 1973 conosce i più validi elementi del rock-jazz e del rock-etnico con cui forma delle band di richiamo (“Accussì” con A. Costa e M. Scùrria e “Camurrìa” con D. Sulis).

Nel 1977 decide di dotarsi di uno studio per l’autoproduzione e, munito dei prodotti più all’avanguardia per la composizione elettronica, inizia un’attività da solista esplorando i confini della dodecafonia e aprendosi alla sperimentazione elettronica.



E’ da studioso di architettura urbanistica che Giorgio, trovando supporto in John Cage e Iannis Xenakis, riesce a dimostrare in sede di laurea una coerenza disciplinare tra le arti estetiche, scoprendo un algoritmo di conversione tra unità di misura diverse. Questo esperimento tra musica ed architettura suscita l’interesse dei media e l’intervento di illustri relatori, nonché dieci ore di resoconti sugli studi compiuti in sede RAI che lo chiama per una serie di trasmissioni a lui dedicate. Seguono la conversione musicale di Castel S. Angelo nell’estate romana del 1981 e molte conferenze/concerto in Italia e in alcuni stati europei.

Ottenuto un contratto Rai, decide di non intraprendere la carriera come architetto rivolgendo il suo interesse alla ricerca. Terminati gli studi di conservatorio tra Padova, Venezia e Frosinone, e conosciuto il professore G. Nottoli, teorico della musica, curiosità e stimoli lo portano ad occuparsi sì di musica contemporanea come di musica corale antica, di tradizione napoletana e romana e come compositore si cimenta negli stili più diversi.

La facoltà di Psicologia della Sapienza di Roma lo coinvolge in un esperimento sulla “Sensibilità percettiva subliminale” per il quale compone dei brani di musica concreta ad hoc.


Qualche tempo dopo Antonio Maddeo da Enna, lo chiama a comporre le musiche delle sue opere teatrali ed insieme concepiscono una kermesse teatral/musicale dal titolo “Bella ciao”.


Con la compagnia di Maddeo partecipa a dei tour nazionali e, da protagonista, al Festival mondiale del teatro di strada a Cinisi con “ A festa”. Compone nei primi anni ‘90, da Zurigo dove si è momentaneamente trasferito, le musiche del film “Vovò”. La Pegaso film e Giosuè Jamiceli lo chiama per le colonne sonore di alcune produzioni televisive (tra cui “I figli del vento” una serie per RAI 1). Compone lavori per il teatro d’avanguardia del regista T. Tosto e partecipa ai lavori di e con A. Curran, tutti.

Memore dell’insegnamento del grande A. Maddeo scrive un’opera teatrale per celebrare la di lui memoria, riscontrando notevole successo di pubblico e di critica.





Parallelamente all’impegno artistico con Maddeo, entra a far parte dei Leviathan (ultima realtà progressive) con i quali registra due album, attualmente in catalogo per la Musea – EMI e sin dal 1990 citati dall’Enciclopedia del Rock.


Tutte le maggiori riviste europee di progressive hanno recensito i due prodotti e in Corea e Giappone ne sono state stampate delle edizioni locali. Nel 1990 i lettori di Rock Magazine votano i Leviathan al 20° posto come miglior gruppo progressive di sempre.



Il periodo che regala le luci della ribalta ai Leviathan è quello che vede Giorgio Carana alla chitarra insieme a Sandro Wlderk, Andrea Moneta, Alex Brunori e Franco Pezzella. Le vendite dei due album registrati (Bee Yourself vide Andrea Amici alle tastiere) sono straordinarie tanto da promuovere la stampa di una serie limitata dei vinile (300 copie in tutto con gadget e foto autografa). Gli articolisti delle migliori riviste rock registrano la straordinaria preparazione tecnica della band e descrivono la chitarra di Giorgio "da brivido"; la band viene considerata tra le migliori esistenti nella storia del prog-rock".


Con G. Pernaselci e M. Mari organizza a Roma, per conto dell’Ambasciata del Canada, un festival internazionale di Musica contemporanea di autori canadesi ed esegue con il flautista M. Orefice due brani in prima mondiale. Sempre con Orefice è invitato al festival mondiale di Nagasaki e da lì in poi numerosissime sono le esibizioni in duo e in gruppo.




Nei sei anni successivi al 1986 è spesso invitato, per conto degli Affari Esteri a presenziare come cantante o chitarrista-intrattenitore in incontri diplomatici ufficiali e in Mostre Internazionali sul Made in Italy, invitato ad esibirsi in molti stati dell’America del nord, in Svizzera, Slovenia, Croazia, Germania, Olanda, Danimarca, Islanda, Turchia e altri ancora. Innumerevoli anche in Italia le occasioni in cui canta e suona per personaggi di fama e autorità straniere. Eventi importanti come i Mondiali di Calcio, i meeting internazionali o le serate di gala organizzate dalle ambasciate.







Inizia per curiosità lo studio del canto lirico con i maestri Pacinotti, Lo Forte, Dalle Molle, Macnez. La preparazione si protrae per nove anni e quasi da subito inizia ad esibirsi.


Di prestigio sono le stagioni liriche dal 2001 allo Sferisterio di Macerata, al Teatro della Fortuna di Fano, al Pergolesi di Jesi, al Teatro dell’Aquila di Fermo, a Senigallia e al Comunale di Bologna come aggiunto nella prima mondiale della versione originale del Lohengrin.


Fonda gruppi rock e blues con prestigiosi musicisti ma non disdegna di suonare con validi gruppi d’intrattenimento e da ballo come I Pao Pao, Borghesi e Casadei (Quelli della Nave del Sole).


Notevole è anche il suo impegno nella didattica musicale e teatrale.


Impiegatosi come insegnante comunale di chitarra, basso, batteria e sintetizzatori e divenuto insegnante di ruolo di ed. musicale, dal 1982 al 1992, sia a Roma che a Ostia, realizza progetti di elaborazione musicale e teatrale con esperienze di teatro d'avanguardia. Fondando poi la scuola di “Via Vaglia”, ancora attiva, dirigendola per tre anni con una presenza di circa 40 iscritti solo nelle classi di chitarra acustica ed elettrica.


Trasferitosi a Pesaro, dal 1997 segue delle attività all’interno dei carceri minorili, elabora progetti di drammatizzazione musicale e teatrale per i più piccoli, fonda una cooperativa per l’insegnamento musicale ai portatori di handicap e l’associazione di musicisti “Musical Box”, nucleo di una serie di iniziative confluite nell’impegno sindacale come vice-presidente nazionale vicario di Assoartisti-Confesercenti.


Sotto la guida dei grande maestro Liutaio Paolo Benedettini, avvia il “GTR-Laboratorio di liuteria Elettroacustica, unica realtà nel pesarese.


Dal 2011 si trasferisce in Sicilia dove, oltre alle esibizioni musicali, prosegue principalmente l’attività sia di liuteria che di didattica canora e strumentale. Negli anni seguenti, scrive diverse sceneggiature tra musica e teatro e decide di pubblicare delle raccolte di sue poesie. Suggestivi ed inimitabili sono gli spazi di riflessione-spettacolo "Musica e Memoria" come archivio di documenti che rivelano emozioni, cambiamenti, i momenti fatidici che cambiarono la storia. Un sorta di cantastorie d'avanguardia che non usa versi cantati per raccontare ma sciorina sequenze ripercorse magicamente attraverso la musica e le canzoni che accompagnarono gli eventi negli anni che furono.



Dedicatosi per diverso tempo agli studi storici e teologici, alla scienza e alle discipline spirituali, alle strategie politiche, militari ed economiche, negli ultimi anni della sua vita, concentra l’attenzione sui grandi enigmi dei nostri tempi, fino ad arrivare ad occuparsi da ricercatore indipendente di temi scottanti come le manipolazioni climatiche, il controllo mentale e il transumanesimo, che gli costeranno, oltre che alla presidenza di una associazione di attivisti, l’impegno di relatore in giro per l’Italia.

Nel 2012 scrive quello che sarà il suo ultimo pezzo musicale, come contributo di sensibilizzazione verso il problema delle scie chimiche, dalle quali trae il titolo.


 
 
 

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